RECENSIONE: In territorio nemico SIC

 

Frutto di un esperimento letterario, il romanzo In territorio nemico è stato scritto grazie alla collaborazione  di centoquindici autori utilizzando l'innovativo metodo SIC (Scrittura Industriale Collettiva).
 
Nato nel 2007 dalla creatività di Gregorio Magini e Vanni Santoni, il nuovo metodo rivoluziona il concetto stesso di scrittura collettiva: non più concepita come un assemblaggio di parti scritte da diversi autori, ma attentamente pianificata, su scala industriale, in modo che ogni singola persona partecipi all'intera stesura dell'opera.



Il meccanismo principale che garantisce l'effettivo funzionamento del SIC è la rigida divisione tra Scrittori, che realizzano i materiali testuali e i Direttori Artistici che coordinano l'opera senza scrivere nulla.
La narrazione viene abbozzata attraverso schede individuali in cui sono delineati personaggi, situazioni, luoghi. Queste ultime, corrette dai Direttori Artistici, sono rimandate agli Scrittori che passano alla composizione vera e propria.

Il risultato è un testo composto dalle parti migliori dell'intera produzione. Un'utopia?
Sembrerebbe di no, visto il risultato ottenuto con il primo romanzo, In territorio nemico. Romanzo che racconta, sullo sfondo di un'Italia dilaniata dalla Seconda Guerra Mondiale, tre storie parallele che s'intrecciano.

La storia di Matteo, un ufficiale che dopo aver disertato, intraprende un lungo viaggio per ritornare a casa; di sua sorella Adele, ragazza di buona famiglia che, dopo una vita di agi, si trova costretta a lavorare in fabbrica e abbraccia la resistenza diventando una partigiana e, infine, di suo cognato Aldo, scomparso nel nulla, senza alcun preavviso.


Milano. Donne partigiane. Foto © A.N.P.I.

È l'8 settembre 1943, dopo l'armistizio niente sembra come prima. Matteo, Adele e Aldo si troveranno a dover fare delle scelte, intraprenderanno percorsi opposti, lotteranno o tenteranno di fuggire dal clima caotico prodotto dal conflitto.

È la Storia con la "s" maiuscola, collettiva, nazionale, che segnerà per sempre la vita dei tre protagonisti. Un romanzo che è un affresco vivido della situazione di tutta la Penisola durante il conflitto, reso ancor più realistico dalla sperimentazione linguistica che ricorre spesso all'uso di diversi dialetti italiani.

Con uno stile omogeneo ed essenziale che non tradisce la complessità e l'ambizione del progetto, In territorio nemico, raccogliendo l'eredità di Fenoglio, Calvino e Malaparte, restituisce un ritratto a più voci sulla drammatica esperienza della Seconda Guerra Mondiale nel nostro Paese.



Titolo: In territorio nemico
Autore: SIC
Casa Editrice: minimum fax
Pagine: 308
Prezzo: 15 euro

6 commenti:

  1. Mah, non mi convince il fatto che sia scritto da così tante persone... :(
    Anna

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  2. A dire la verità anche io ero scettica all'inizio. Una volta intrapresa la lettura mi sono dovuta ricredere: il testo sembra scritto da un'unica persona, lo stile è omogeneo e i personaggi molto credibili. So che non è il tuo genere però potresti dargli lo stesso una possibilità :)

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  3. L'esperimento è indubbiamente interessante e deve aver richiesto un notevole sforzo di composizione! Mi lascia solo un po' perplesso il fatto che non si riesca a trovare, leggendolo, lo stile di un autore. Io, come penso tanti, solitamente leggo un libro non solo per la storia in sè, ma anche perchè mi piace lo stile narrativo di un autore. In questo modo invece mi par di capire che ciò che conta veramente è la storia, mentre l'autore quasi scompare, lasciando quasi il posto a coloro che abilmente "incollano" i vari "tasselli" del racconto. Ma in fin dei conti è proprio questo l'aspetto rivoluzionario del metodo. Anche se non mi convince molto la cosa, credo che prima o poi sperimenterò una lettura SIC e lo farò sicuramente con quest'opera. Grazie di avercela fatta conoscere! :-)

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    1. Grazie Gian per il commento!! Si, la storia individuale dei tre protagonisti e collettiva del nostro paese ha un ruolo predominante nella narrazione. Ma lo stile narrativo c'è eccome ed è ben definito. Uno stile essenziale, preciso, arricchito dall'uso di molti dialetti italiani. Matteo infatti, nel suo viaggio di ritorno verso casa, alla disperata ricerca di sua sorella, attraverserà tutta l'Italia e con lui il lettore che potrà appunto sentire dialetti molto diversi tra di loro. Non so come abbiano fatto sinceramente :) Era anche una mia preoccupazione, quella dello stile. Pensavo a qualcosa di disomogeneo, ottenuto incollando pezzi, come hai scritto tu. E invece, come ho anche detto ad Anna, il risultato è veramente notevole, da tutti i punti di vista: narrativo, storico e linguistico. Secondo me ti potrebbe piacere molto...
      Grazie ancora del commento :D

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    2. Sì sì ho capito. Ma non metto in dubbio che la narrazione non sia omogenea. E anche la storia dev'essere sicuramente interessante. Quello che mi "preoccupa" è il fatto di non ritrovare un autore leggendo il libro. Può essere una sottigliezza... ma per un modesto lettore come me può essere importante. Ad ogni modo son sicuro che cambierò idea leggendo il libro! ;-)

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    3. Forse non sarà un autore fisico, in carne ed ossa...ma un autore, secondo me, lo troverai
      Aspetto un tuo parere quando avari letto il libro, ormai ci conto! ;)
      Grazie per l'interessante scambio di opinioni :)

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